Se si suddivide il consumo idrico per tipologie di impiego, la situazione è sorprendente. Il fattore di consumo di gran lunga più rilevante in ambito domestico è il risciacquo del WC, responsabile dell'utilizzo di ben 40 litri d'acqua per persona al giorno. Un valore in calo dal 1997, ma comunque elevato. La popolazione svizzera, inoltre, pare essere molto cosciente dell'importanza dell'igiene: docce e vasche da bagno si collocano al secondo posto della classifica, con un consumo idrico di 36 litri.
Non meno stupefacente è la diminuzione della quantità d'acqua usata dalle lavatrici. L'applicazione di nuove tecnologie ha comportato un taglio di circa il 33%, tanto che oggi il consumo si attesta sui 17 litri per abitante al giorno. Il consumo delle lavastoviglie, al contrario, è rimasto pressoché invariato, tanto che oggi non si discosta di molto dai 3 4 litri del 1997. In leggero calo è, invece, la quantità d'acqua utilizzata da lavelli e lavabi, che si aggiudicano rispettivamente un consumo di 22 e 16 litri.
L'acqua potabile ha un uso molto variegato. Serve a bere e a cucinare, a fare le pulizie e a lavarsi i denti, a farsi la doccia e il bagno. Al di fuori delle pareti domestiche è usata per annaffiare il giardino, riempire la piscina, lavare la macchina ecc. Al contempo, per spegnere gli incendi si deve avere sempre a disposizione una sufficiente quantità d'acqua.
Le aziende dell’acqua potabile, dunque, devono dotarsi di una quantità minima di riserve d'acqua. Nel momento in cui il consumo idrico cala, possono verificarsi problemi di vario tipo: