La protezione delle acque sotterranee è al centro di molti conflitti di interesse. Da un lato, la pressione insediativa, gli interventi edilizi, l’impermeabilizzazione del suolo e i prelievi di acqua per l’irrigazione provocano una riduzione sensibile delle acque sotterranee. Dall’altro lato, l’immissione di sostanze estranee deteriora la qualità delle acque sotterranee e quindi anche quella dell’acqua potabile.
Anche le aree di protezione svolgono un ruolo nel garantire che questi aspetti siano costantemente monitorati ed esaminati. Tuttavia, è altrettanto importante rendere attenta la popolazione sul fatto che molte delle nostre attività edili, industriali e agricole possono influire sulla quantità e la qualità delle acque sotterranee. Questi cambiamenti rendono più difficile il lavoro delle aziende dell’acqua potabile e aumentano spesso i costi del trattamento delle acque.
Un terzo delle zone di protezione delle acque sotterranee si trova in aree agricole, dove vigono prescrizioni di gestione che impediscono l’immissione di microrganismi, nutrienti e pesticidi nel terreno e di conseguenza anche nelle acque sotterranee. Tuttavia, a volte nelle acque sotterranee e in quelle di superficie si registrano livelli allarmanti di nitrati e pesticidi.
Morges va in un’altra direzione, puntando sulle sinergie a tutela dell’acqua potabile
All’inizio degli anni Novanta del secolo scorso, quando nell’acqua potabile di Morges si registrò una massiccia presenza di nitrati riconducibile all’agricoltura, nacque una proficua collaborazione tra gli agricoltori e l’azienda dell’acqua potabile che portò a un sensibile miglioramento della qualità dell’acqua potabile. Sostenere l’agricoltura con tasse sull’acqua non deve però diventare la regola. Di principio vale ancora il divieto di inquinamento delle risorse idriche sotterranee (articolo 6 della LPAc
Anche a Gäu (SO) le sinergie danno ottimi risultati
In alcuni impianti di pompaggio delle acque sotterranee nella regione di Gäu-Olten, nel Canton Soletta, negli anni Ottanta i nitrati superavano abbondantemente il valore di 25 mg/l stabilito dal LPAc come obiettivo di qualità.
Il Canton Soletta ha capito che doveva intervenire e dal 1995, assieme ai contadini e ai rappresentanti di quattro aziende dell’acqua della regione, con il sostegno della Confederazione si sta impegnando a fondo per ridurre i livelli di nitrati. I primi successi del progetto sui nitrati si notano già nel percolato e nello strato superiore delle acque sotterranee. Per vedere un miglioramento anche nell’acqua potabile ci vorrà ancora tempo e occorre fare ulteriori sforzi.
Per lungo tempo le città hanno potuto contare su abbondanti riserve di acqua provenienti da aree circostanti poco utilizzate. Nell’Altopiano, regione densamente popolata, e nelle valli alpine più grandi, questa strategia inizia a presentare dei limiti. A causa dell’avanzamento delle aree edificate, per l’industria e le case private o per le vie di comunicazione di ogni genere, in alcuni luoghi gli impianti di captazione sono stati chiusi, creando problemi strutturali alle aziende dell’acqua potabile.
Secondo un sondaggio della SSIGA, è molto difficile pianificare captazioni sostitutive, perché sono già stati stabiliti degli utilizzi che impediscono di definire zone protette.
La causa della presenza nelle acque sotterranee di troppi residui di pesticidi e dei relativi prodotti di degradazione è da ricondurre soprattutto all’agricoltura intensiva. Sono quindi necessarie misure preventive efficaci, in modo da garantire acqua potabile di qualità ineccepibile anche alle generazioni future.
Per garantire anche in futuro alla popolazione e all’economia svizzere acqua potabile sicura e a buon mercato, oltre che il più naturale possibile e di qualità, è necessario garantire e proteggere le risorse idriche. La SSIGA adotta le seguenti misure.
Salvaguardia delle risorse idriche a livello giuridico e pianificatorio
Attuazione
La legislazione sulla protezione delle acque va attuata in modo rigoroso. Inoltre, per preservare le acque da contaminazioni, inquinamento e rischi residui, vanno protette le seguenti aree.
Come misura alla fonte, le acque di scarico problematiche vanno pretrattate dove è avvenuto l’inquinamento e deve essere sostenuto l’uso di prodotti fitosanitari alternativi. Le sostanze particolarmente pericolose e l’uso di pesticidi da parte di persone incompetenti vanno vietati e va migliorata la procedura di omologazione.
Anche gli interventi strutturali di ingegneria idraulica per le rinaturazioni, per la protezione contro le piene e per la creazione di aree di svago possono influire negativamente sulla qualità e la quantità di acqua potabile. Da un lato, le mutate condizioni possono modificare il livello delle acque sotterranee, dall’altro questi interventi possono ridurre notevolmente il passaggio dell’acqua attraverso il terreno, influendo negativamente sulla qualità. Le rivitalizzazioni dovrebbero quindi essere effettuate sotto il livello delle captazioni.
Immissione di sostanze estranee
Le sostanze estranee presenti nelle acque sotterranee possono provenire da varie fonti. Le sostanze inquinanti prodotte dal trasporto stradale e ferroviario si diffondono nell’aria e sul suolo. Attraverso le precipitazioni penetrano nel terreno, mettendo in pericolo le acque sotterranee. Fino alla metà del 20esimo secolo, nell’acqua finivano anche sostanze estranee provenienti da stabilimenti commerciali e industriali. Da allora, le misure previste dalla legislazione sulla protezione delle acque provvedono alla riduzione di queste immissioni dannose.